Il nostro brano ‘Io sono l’amore’ è Premio Miglior Colonna Sonora per il cortometraggio ‘Dietro la Porta’ del regista Walter Croce. Ci verrà consegnato il 30 Settembre al Social Film Festival ArTelesia Benevento. È il terzo premio che riceviamo per il nostro album Trialogo uscito Aprile 2022.
Orgogliose e felici!

8 Aprile

esce

Trialogo

Finalmente

L’album che racconta il nostro bellissimo incontro artistico.
Prodotto da Cantautrici.
Arrangiamenti di Phil de Laura, New York.
Su tutte le piattaforme digitali e nei negozi.

#trialogo #cantautrici #musicaeparole #musicadautore @rossanacasale @grazia_di_michele @mariella_nava @cantautrici

Prodotto da Cantautrici
Arrangiato, registrato e missato da Phil De Laura, Telepe Studio, Glen Cove (NY)
Mastering & Editing di Federico Pelle, Basement Recording Studio, Vicenza
Copertina – Graphic Artists Valentina Calvani, Fabiana Iacolucci – Iaca Studio
Grafica – Claudio Mengoli
Etichetta – Suoni dall’Italia

(R. Casale, G. Di Michele, M. Nava)

Se Blue è il mio nome
o inchiostro su queste mie rime
tatuaggi di malinconia
su un foglio di mare e catrame
se Rosa è la terra
che sorda si alza e decanta
e canta parole tradite
le cerca, le vive e le inventa
io che il mio colore, lo so e lo sento chiamare
lo dico da quando son nata
lo penso e già si compone

Mi muovo leggera
ma peso ogni singolo rigo
e peso ogni pausa del vento
le dita su corde di velo
di spose vendute
sussurro le tenebre e i cuori
i cuori dei padri lontani
le storie di cento dolori
io che nel mio nome
mi porto un sorriso gentile
lo porto da quando son nata
lo porto dal mese di ottobre

Racconto l’universo che ho dentro
sotto lune di quarzo e d’argento
nel silenzio che c’è
Racconto il racconto di me
e ogni volta è un dettaglio diverso da scrivere

E grazie alla vita
se ha pianto e se ha dato davvero
la ascolto e la lascio sfogare
trascrivo sul bianco e sul nero
da dentro il mio mondo osservo l’amore
l’amore che vivo e compongo
spostando ogni rigido accento
ringrazio il mio nome
perché sono amata da gente
che resta e mi ascolta cantare
cantare il mio tempo presente

Racconto …

Racconto il racconto di me in note vicine
Racconto il racconto di me in note leggere
Racconto il racconto di me in note legate

Emiliano Begni – Pianoforte
Phil De Laura – Tongue Drum, Kalimba, Basso, Chitarra Classica, Chitarra Elettrica, Ban-jola, Pedal Steel Guitar
Cori – Cantautrici, Phil De Laura
Voci registrate presso Delta-Top Studio – Roma
.

(R. Casale, G. Di Michele, M. Nava)

Segnali semplici coincidenze
semplici solo in apparenza
se si rivelano con insistenza
se i sogni tornano con insistenza

Nuvole ferme che prendono forma
colombe bianche sospese su terra
indecisa tra la pace e la guerra
indecisa tra la luce e la guerra

È Amore con il suo linguaggio universale
e noi cuori distratti a non capire, a non sentire

Segnali parlano nel silenzio
un solo battito un solo tempo
la luna avvisa che si alza il mare
arriva una tempesta che ci farà cambiare

Segnali che siamo un solo destino
beviamo tutti lo stesso vino
spezziamo tutti lo stesso pane
abbiamo sete abbiamo fame, abbiamo fame

È Amore che segue la sua spinta universale
la forza dentro di chi va a salvare
nel mare dell’indifferenza

È Amore che illumina gli amanti ed i poeti
che regola la danza dei pianeti
e rende questa vita unica

Segnali nuovi da decifrare
ed altri miseri da arginare
troppi tradimenti, indottrinamenti
troppi impedimenti da contrastare

È Amore con il suo linguaggio universale
e noi cuori mai stanchi di cercare
trovare oltre ogni interferenza
la sua sola frequenza

Emiliano Begni – Pianoforte e Tastiere
Francesco Consaga – Sax Soprano
Ermanno Dodaro – Contrabbasso
Andrea Pistilli – Chitarra Acustica, Chitarra Elettrica, Cavaquinho Giovanni Imparato – Percussioni
Phil De Laura – The Root, Crotta, Udu, Dholla, Ghatam, Shakers, Cavigliere Ghungroo, Timpani.
Cori – Cantautrici, Francesca Cassio, Phil De Laura
Voci – Maria Rosaria Omaggio, Sekou, Viorika, Gabrielita, Moly, Roy Baranes, Lin
Pre-produzione: Mariella Nava realizzata presso lo Studio Libero di Antonio Coggio
Registrato presso Village Recording Studio – Roma Tecnico del Suono – Gianluca Siscaro.

(R. Casale, G. Di Michele, M. Nava)

Io sono l’amore fuori dai tribunali
con i sogni ed i figli tagliati a metà
Io sono l’amore
che ha incastrato le ali
al tavolo della quotidianità
Io sono l’amore del gesto di pace
e a volte non so più chi sono
Io sono l’amore davanti all’altare

Io sono l’amore
dentro un commissariato
con le mani macchiate di sangue e viltà
Io sono l’amore che rompe le righe
e i confini della mediocrità
Io sono l’amore che stacca la spina
alla vita che vita non è
Io sono l’amore al binario numero tre

Sono l’ultima cena, il saluto di schiena
il per sempre promesso sul muro
sono il lasciapassare, la pagella sul cuore
ricucita all’ultimo sole

Sono il sesso affrancato, da retoriche assolto
che non mente invocando il mio nome
la sorpresa e il coraggio , di un abbraccio che chiude
quello spazio tra me e te

Io sono l’amore dentro un tempio abusato
da pretese e spiccioli di carità
Io sono l’amore che ha bruciato le ali
in un volo verso la libertà
Io sono l’amore in mezzo alla piazza
tra bandiere di mille colori
Io sono l’amore che non ha padroni

Sono in fondo alla strada per chi compra e chi paga
il peccato in un morso di mela
sono l’ultima volta, te lo giuro che è vero
il rosario che calma la sera

Sono il giusto e l’ingiusto di essere uomo
la parola che salva dal vuoto
sono il bacio e il perdono sacro come la luce
quello sguardo tra me e te

Sono il sesso affrancato, da retoriche assolto
che non mente invocando il mio nome
Il pudore, il coraggio di un abbraccio che chiude
quello spazio tra me e te.

Phil De Laura – Zither, Chitarra Acustica, Bouzouki, Balalaika, Pianoforte, Pedal Steel Guitar, Violino, The Root, Violoncello, Programming Archi
Voci registrate presso Delta-Top Studio – Roma
.

(R. Casale, G. Di Michele, M. Nava)

la la la la la la la la la

Il sole diffonde il suo buonumore
Il sole previene i mali del cuore
Il sole sorride per ogni rimpianto
Il sole è una stella di un fuoco mai spento

Il sole che danza e gioca sul mare
Il sole che inonda di luce solare
Il sole che spunta da ogni orizzonte
Il sole accarezza la terra e la gente

E tutti amano il sole
reclamano il sole se il sole non c’è
e tutti chiamano il sole
lo cercano fuori e dentro di se

la la la la la la la la la

Sole, amano il sole, amano il sole..

Bello il sole quando cala
Bello il sole quando sorge
Bello il sole quando è caldo
Bello il sole quando è alto
Bello il sole quando è tutto
Bello il sole quando è nostro

Il sole scandisce il tempo, le ore
Il sole nel volto di quel girasole
Il sole dipinge sui muri e sui ponti
Il sole amaranto e i suoi mille tramonti

E tutti amano il sole
reclamano il sole se il sole non c’è
E tutti chiamano il sole
lo cercano fuori e dentro di se

la la la la….

Il sole è la madre che guida l’esistenza
nel ventre della terra porta l’abbondanza
E tutto viene a galla alla luce del sole
si diradano all’alba le ombre della ragione

Il sole è il faro la terra lo ammira E anche se a gli occhi a guardarlo fa male
Il sole sta fermo e lei intanto gira guardare la realtà è il coraggio di sapere
Il sole se piove è sempre presente è luce che fa uscire dal buio della mente
Il sole è alle spalle di ogni viandante è bussola e proposito per il navigante


Il sole, amano il sole, amano il sole
e tutti amano il sole amano il sole, amano il sole
Che bella cosa, tutti amano il sole …

Mariella Nava – Pianoforte, Tastiere, Cavaquinho, Chitarra Elettrica
Phil De Laura – Percussioni, Basso, Chitarra Acustica, Classica, Elettrica, 12 Corde
Francesco Consaga – Flauto in Sol, Sax Soprano
Cori – Cantautrici, Phil De Laura
Voci registrate presso Scene Music Studio – Roma
Pre-produzione Mariella Nava
.

(R. Casale, G. Di Michele, M. Nava)

Amale con il loro passato
nella calma di un segreto
ogni ruga è un segno astratto
nato prima e dopo un sogno

Amale indifese e ferite
dalla luna impallidite
nude, senza scudi né mascara sullo sguardo.

Amale nei giorni più sacri
sono anime di vetro
dentro fragili cadenze
in conventi di silenzio

Amale perché cercano un senso
nelle trame del loro tempo
tra le righe di un addio
abbandonato sopra un foglio

E portano dentro di sé
un cielo di cobalto pieno di nuvole
e vanno libere verso le onde
nella tempesta che le calmerà

Amale in volubili sere
inafferrabili atmosfere
nei discorsi un po’ contorti
nei finali sempre aperti

Amale quando cercano ancora
quando il tempo non ha cura
i capelli consegnati al vento ed un sorriso lieve

E portano dentro di sé
un cielo di cobalto pieno di nuvole
di pioggia lacrime e notti insonni
per un amore che non tornerà

Amale così, notturne vere e misteriose
Amale così, lunari eclissi sopra il sole
Amale così, con le paure di una sera più nera, più nera

Amale perché in quei momenti
sono così trasparenti
se le osservi puoi vedere fino in fondo al mondo
Amale, perché passa in fretta
poi rialzano la testa
si sistemano i capelli con due dita
e tu non le prendi più.

Mariella Nava – Pianoforte, Tastiere, Cavaquinho
Phil De Laura – Percussioni, Basso, Chitarra Classica, Chitarra Elettrica,
Programming Archi
Andy Bartolucci – Batteria
Cori – Cantautrici
Batteria registrata presso Delta-Top Studio – Roma
Voci registrate presso Scene Music Studio – Roma
Pre-produzione: Mariella Nava, Rossana Casale

(Mariella Nava)

Vivi
per poco ma siamo vivi
se moriamo, vivi
per gioco ma siamo vivi
respiriamo

Vivi
Se mi tocchi così
se mi accendi così
su un cristallo di luna

Vivi
Siamo sporchi e cattivi
ci laviamo, vivi
di veli e dottrina privi
ma crediamo…

Vivi
se mi guardi così
se mi senti così
siamo qui per fortuna

Che ci vuole fortuna
per trovarsi oramai
sopra creste di schiuma
dentro questo viavai

Che ci vuole fortuna
a salvarsi quaggiù
e certezza nessuna
per rischiare di più
lo sai bene anche tu

Vivi
nascosti ma siamo vivi
se aspettiamo, vivi
i sogni ma sempre schivi
poi scappiamo

Vivi
disonesti così
ci aggrappiamo così
ai brividi nella schiena

Che ci vuole fortuna
a incontrarsi oramai
sopra creste di schiuma
dentro a un mare di guai

Che ci vuole fortuna
a stare in piedi quaggiù
tra prodezze e paura
per osare di più

sopra un mare che infuria
senza affondare mai

Serve solo fortuna
per amarsi quaggiù
e certezza nessuna
per sperare di più

Forse soltanto tu
forse soltanto tu.

Rossana Casale – Voce
Emiliano Begni – Pianoforte
Ermanno Dodaro – Contrabbasso
Francesco Consaga – Sax soprano
Arrangiamento Rossana Casale
Registrato al Village Recording Studio – Roma
Tecnico del suono – Gianluca Siscaro

(R. Casale, G. Di Michele, M. Nava)

Ho mani troppo piccole per questa mia valigia
così imbottita e fragile, così vissuta e lisa
io la trascino e lei non vuole camminare
è piena di ricordi di me e del mio scappare
Era di vino e lacrime di stoffa di velluto
adesso è un catafalco, un sentimento muto
Ha una rotella anarchica che sola si ribella
così mentre mi segue, canticchia e intanto balla
Era ieri era ieri era ieri era ieri era ieri era ieri era ieri …

E tutte quelle stoffe, i costumi ed i miei trucchi
le maschere, i cilindri, le scarpe con i tacchi
il peso dei pensieri e delle mie parole
ci stanno a malapena e qualcosa resta fuori
Andiamo, ritorniamo per pane o per diletto
e c’è un gesto preciso che a noi è cenno perfetto
La avvolgo con un laccio, annodo e stringo forte
mi guarda come a dire “allora, si riparte?”
Era ieri era ieri era ieri era ieri era ieri era ieri era ieri …

Ma è sempre stata così, Io sono sempre così
mi porto dietro la vita, i libri e i foulard di seta
fotografie dei miei sbagli, un premio d’oro e dei fogli
ha stoffa e trame di fiori, è la valigia del mio ieri

E dentro c’è un miracolo, un amore mai scaduto
ci tengo e guardo sempre che non vada perduto
è il mio segreto e lei lo custodisce e a volte
mi guarda come dire “ Da qui fino alla morte”

Ho mani troppo piccole per questa mia valigia
alzarla è impossibile, abbandonarla pesa
ha una rotella anarchica che sola si ribella
così mentre mi segue canticchia e intanto balla
Era ieri era ieri era ieri era ieri era ieri era ieri era ieri …

Phil De Laura – Percussioni, Rullante, Cello Bass, Pianoforte, Chitarra Classica, Pro-gramming Fiati
Cori- Cantautrici
Voci registrate presso Scene Music Studio – Roma

(Rossana Casale)

In una stanza bianca
un uomo senza nome sul muro scrive la tua età
Sulle pareti solo immagini che portano lontano
a tanto tanto tempo fa

Un’altra stanza e piume bianche come neve
di una tempesta di domande e verità
Sul pavimento solo piccoli frammenti di un ricordo
che dettagli più non ha

Dove va il mio tempo
dove mi accompagnerà
dove andrò col vento
quando si alzerà

Bianco è il colore della bella confusione
la vita si rivelerà
nei suoi silenzi, le sue trame, le parentesi del cuore
il cuore un senso troverà

Dove va il mio tempo
dove si addormenterà
dove andrò col vento
quando si alzerà

Dove va il mio tempo
dove porterà
dove andrò col vento
quando mi vorrà

Grazia Di Michele – Voce
Fabiano Lelli – Chitarra Classica
Phil De Laura – Violoncello
Voce registrata presso Scene Music Studio – Roma
Chitarra registrata presso Art&Soul Studio – Roma

(R. Casale, G. Di Michele, M. Nava)

Mio figlio vedrà un altro cielo
un cielo che non si spaventa
che non ha giudizio che non pone distanza
avrà le finestre bianche aperte sopra il mare
con le tende al vento e giorni da inventare

Mio figlio starà con la gente
non ci sarà più sguardo ostile
libero di amare gli parlerà gentile
racconterà di un viaggio di tanto tempo prima
e loro ascolteranno fino a tarda sera

Ah sotto un altro cielo …
senza queste nuvole di polvere e di gelo

Mio figlio quando sarà grande
saprà sempre dove andare
con o senza scarpe saprà poi ringraziare
promettimi se lo accompagni. che lo prenderai per mano
e se non sarà al sicuro tu portalo lontano

Ah sotto un altro cielo …
senza queste nuvole di polvere e di gelo
Un cielo da guardare dove dipingere il futuro
di luce e di colori uno splendido fondale
un cielo da ascoltare come le voci nei cortili
la gioia delle corse dei bambini

Ah sotto un altro cielo …
sotto questo cielo

Mio figlio avrà un altro figlio
nuovi sogni con lui da toccare
in tasca poche monete quel poco dovrebbe bastare
un cielo e un altro orizzonte e tempo per starlo a guardare
li vedo seduti di schiena con occhi grandi da farcelo stare

Mio figlio è anche tuo figlio
non ti dovrai preoccupare
sotto il sole e le leggi sarà un uomo leale
sarà un uomo fedele un figlio di cui andare fiero
ti affido il suo destino ma sotto un altro cielo

Ah sotto un altro cielo …
senza queste nuvole di polvere e di gelo
Ah sotto un altro cielo …

Emiliano Begni – Pianoforte
Phil De Laura – Percussioni, Basso Fretless, Chitarra Acustica, Balalaika, Pedal Steel Guitar
Voci registrate presso Scene Music Studio – Roma
Cori – Cantautrici, Phil De Laura

(G. Di Michele)

L’amore è un pericolo che si ripete 
ma è inutile difenderci, non ci conviene 
anche se abbiamo visto fuochi 
diventare cenere 

L’amore è un pericolo e lo sai bene 
tu che hai provato a rompere le sue catene 
e senti che ti scorre nelle vene 

Noi siamo in mare aperto
in balia del vento che ci sfida 
Noi che cerchiamo un porto 
dove riposare, quando lo troviamo 
riprendiamo il mare 

L’amore è un pericolo senza fine 
tu che hai provato il brivido della passione 
tu non hai visto rose 
senza spine 

L’amore è un pericolo e lo so bene 
conosco questa strana febbre che ho nel cuore 
ma il cuore non ha voglia d’imparare 

Noi soli in un deserto 
noi guardiamo in alto perché abbiamo noi
non c’è un altra meta 
tu per la mia sete, tu per questa febbre, 
forse per la vita, tu per questa notte 
fa’ che sia infinita.

Pianoforte e Voce – Mariella Nava

(R. Casale, G. Di Michele, M. Nava)

Sembra che la vita trovi la sua vera quiete solo tra il calar del sole e l’imbrunire quando il cielo fonde il giorno e la notte. In quei pochi secondi, anche le parole importanti non hanno più bisogno di essere dette, vivono intorno.
Quella magia si rinnovava ogni anno in una vecchia casa davanti al mare dove loro si incontravano, amiche da sempre, per riposare gli occhi, parlare e bere vino davanti al fuoco, rosso come il tramonto che ora le accoglieva.

Tra ginestre assopite e la nebbia sul mare
è arrivato, inaspettato
non ci credo nel caso, nel cuore per caso
ma era inverno e d’inverno si sa
che ogni cosa è in salita, è fatica
e così sopra il colle più caro ad un vecchio poeta
l’ ho incontrato, gli ho creduto
poi lui volando è ripartito

Ecco che cos’è per me
è un pensiero sospeso
l’universo appeso al filo dell’orizzonte
Ecco che cos’è per me
è l’attesa infinita
un respiro trattenuto
ecco che cos’è, ecco che cos’è

Tra il volere volare e un addio razionale
è arrivato, come un dono insperato
non ci credo nel caso, nel cuore per caso
ma era maggio ed a maggio si sa
che ogni passo è più lieve e la neve
non cade ma scende e se scende
è un freddo apparente
L’ho cercato in una notte autunnale
è restato nel bene e nel male

Ecco cos’è per me
è un volo in altitudini
senza regole, abitudini
Ecco che cos’è, per me
è un’assenza presente
tra lo spazio e la mente
ecco che cos’è, ecco che cos’è

Una mano gentile, una spalla guerriera
forse l’ho chiamato, è arrivato nella sera
non ci credo nel caso, nel cuore per caso
ma era sera e di sera si sa
che ogni cuore è contento, è bagnato di vino
e così nella valle degli aceri e dei biancospini
ha difeso paure, unito i cammini


Ecco cos’è per me
è un pensiero guarito
la fiducia di non essere delusi
Ecco cos’è per me
è un prato curato
dove essere portata ad occhi chiusi
ecco che cos’è, ecco che cos’è

Sembra che la vita trovi la sua vera quiete solo fuori dalle grandi contrapposizioni e che le parole profonde scelgano la propria casa laddove ci sia acqua da bere e aria da respirare.
Se cancellassero “Amore” dalla nostra bocca, continuerebbe a volteggiare sopra le nostre teste, comunque.

Voce Narrante – Stefano De Sando
Mariella Nava – Pianoforte, Tastiere, Arrangiamento e Programming Archi
Phil De Laura – Percussioni, Basso, Chitarra Acustica
Voci registrate presso Scene Music Studio
Pre-produzione Mariella Nava

BONUS TRACK
(R. Casale, G. Di Michele, M. Nava)

Io sono l’amore fuori dai tribunali
con i sogni ed i figli tagliati a metà
Io sono l’amore
che ha incastrato le ali
al tavolo della quotidianità
Io sono l’amore del gesto di pace
e a volte non so più chi sono
Io sono l’amore davanti all’altare

Io sono l’amore
dentro un commissariato
con le mani macchiate di sangue e viltà
Io sono l’amore che rompe le righe
e i confini della mediocrità
Io sono l’amore che stacca la spina
alla vita che vita non è
Io sono l’amore al binario numero tre

Sono l’ultima cena, il saluto di schiena
il per sempre promesso sul muro
sono il lasciapassare, la pagella sul cuore
ricucita all’ultimo sole

Sono il sesso affrancato, da retoriche assolto
che non mente invocando il mio nome
la sorpresa e il coraggio , di un abbraccio che chiude
quello spazio tra me e te

Io sono l’amore dentro un tempio abusato
da pretese e spiccioli di carità
Io sono l’amore che ha bruciato le ali
in un volo verso la libertà
Io sono l’amore in mezzo alla piazza
tra bandiere di mille colori
Io sono l’amore che non ha padroni

Sono in fondo alla strada per chi compra e chi paga
il peccato in un morso di mela
sono l’ultima volta, te lo giuro che è vero
il rosario che calma la sera

Sono il giusto e l’ingiusto di essere uomo
la parola che salva dal vuoto
sono il bacio e il perdono sacro come la luce
quello sguardo tra me e te

Sono il sesso affrancato, da retoriche assolto
che non mente invocando il mio nome
Il pudore, il coraggio di un abbraccio che chiude
quello spazio tra me e te.

Arrangiamento Lucio Fabbri
Roberto Gualdi – Batteria
Lucio Fabbri – Pianoforte e archi
Registrato allo studio Metropolis di Milano da Alessandro Marcantoni
Voci registrate presso Scene Music Studio – Roma